



Il dedalo di stradine che partono dalla piazza del sagrato, volgendo le spalle alla strabiliante basilica cattedrale del XIII e XVI secolo, conduce nell’intimità profana della vecchia Saint-Pol. Le case a graticcio hanno lasciato il posto a robuste costruzioni in pietra, dalle linee pure e ostentate. All’angolo di rue Rozière, una casa dotata di una torretta ornamentale ne è una bella dimostrazione. Soffermatevi a leggere i nomi delle strade. Sono ricchi di sorprese e di poesia: rue aux Eaux, un tempo “aux os” (delle ossa) dedicata alla corporazione dei macellai, rue au Lin, ultima vestigia della tradizione della tessitura, rue du Lavoir con la sua fontana miracolosa, benedetta da San Pol Aurélien e mai prosciugata …
All’incrocio dei grandi assi della città, la cappella del Kreisker squarcia il cielo con il suo campanile alto ottanta metri, vera e propria sfida agli uomini, al tempo e agli elementi. All’ombra di questa impressionante guglia sono raggruppati il complesso episcopale, la cattedrale, la canonica, i seminari…
Grazie alla sua zona agricola protetta dorata, Saint-Pol-de-Léon si libera dolcemente di un passato prestigioso. Carciofi, cavolfiori, patate, camelie, rododendri… suscitano un nuovo fervore.
Una curiosità incita a entrare nella cattedrale: al di sopra della nicchia funeraria (tomba incassata) trentaquattro “scatole dei crani” ospitano dei teschi.
Ufficio del turismo Roscoff