
©L'Oeil de Paco

© Alexandre Lamoureux

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Fra amici, parenti, a qualunque ora del giorno o della stagione, Erquy rivela il suo fascino. Primo porto per la pesca di molluschi e capesante, le banchine di Erquy vivono al ritmo delle maree. Da novembre a marzo, dal parcheggio presso la cala, potete osservare i pescatori scaricare i loro sacchi di conchiglie prima che queste vengano vendute all’asta. Poi passeggiare per le stradine di ciottoli di arenaria rosa, da non confondere con il granito! La pietra locale è il risultato della sovrapposizione di strati di sabbia risalenti a 470 milioni di anni fa.
Sapevate che le lande della zona del Cap d’Erquy sono state classificate tra gli ambienti naturali più importanti del dipartimento? Dune di sabbia, scogliere di arenaria rosa… La landa selvaggia si riveste di colori cangianti. Fate un giro all’inizio della primavera quando i fiori del ginestrone la tingono di un giallo brillante. Nel mese di giugno è l’erica che impone il caratteristico color viola.
I colori della flora, i profumi della landa, i versi degli uccelli marini… Aprite gli occhi, le narici e le orecchie per apprezzare appieno la zona del Cap d’Erquy. Si scopre a piedi grazie a tre escursioni dal villaggio preistorico di Tu-es-Roc, a Nord del borgo. Qui si trovano le rovine di un corpo di guardia del XVIII secolo e di un antico forno per proietti. Al di là del capo, proseguite la vostra passeggiata verso il Fort la Latte, lungo il Sentiero dei Doganieri. Scoprirete un susseguirsi di spiagge e cale tra le più belle della costa settentrionale.
Chi non conosce il famoso villaggio degli irriducibili galli? Tre pietre nei pressi di un capo bretone e delle cave. Ma certo, è Erquy! Il luogo avrebbe ispirato Uderzo che, da bambino, trascorreva le vacanze nella regione…
Ufficio del turismo Cap d’Erquy Val André